Parla con la Vergine Maria

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venerdì 24 agosto 2012

Qual è il modo più appropriato di pregare?

E’ meglio pregare in piedi, seduti, in ginocchio o inchinati?

Le nostre mani dovrebbero essere aperte, chiuse o sollevate verso Dio? I nostri occhi dovrebbero essere chiusi quando preghiamo? E’ meglio pregare nell’edificio di una chiesa o all’aperto, a contatto con la natura? Dovremmo pregare la mattina appena alzati o la sera prima di andare a letto? Ci sono parole particolari che è necessario dire nelle nostre preghiere? Come dobbiamo cominciare le nostre preghiere? Qual è la maniera più appropriata di concludere una preghiera? Queste sono alcune delle domande che vengono poste, più di frequente, sulla preghiera. Qual è il modo più appropriato di pregare? Sono i vari interrogativi posti di alcuna importanza?

Molto spesso la preghiera è vista come una “formula magica.” Alcuni credono che se non diciamo la cose giuste, o preghiamo nella giusta posizione, Dio non ascolterà e non risponderà alle nostre preghiere. Questo è totalmente antibiblico. Dio non risponderà alle nostre preghiere sulla base del quando preghiamo, del dove siamo, in quale posizione è il nostro corpo o in quale ordine pronunciamo le nostre preghiere. In 1 Giovanni 5:14-15 ci viene detto di aver fiducia che, quando veniamo in preghiera, a Dio, Egli ci ascolta e ci concederà ciò che gli chiediamo se è nella Sua volontà. Similmente, Giovanni 14:13-14 afferma: “e quel che chiederete nel mio nome, lo farò; affinché il Padre sia glorificato nel Figliuolo. Se chiederete qualche cosa nel mio nome, io la farò.” Secondo queste Scritture e molte altre, Dio risponde quelle richieste di preghiera basate sul principio dell’essere offerte secondo la Sua volontà e nel nome di Gesù (affinché Gesù sia glorificato).

Perciò, qual è la maniera più appropriata di pregare? Filippesi 4:6-7 ci dice di pregare mettendo da parte l’ansietà, di pregare per ogni cosa e di pregare con cuori riconoscenti. Dio risponderà a tali preghiere con il dono della Sua pace, nei nostri cuori. La maniera più appropriata di pregare è di aprire i nostri cuori a Dio, di essere onesti ed aperti con Lui, dato che Lui ci conosce meglio di quanto conosciamo noi stessi. Dobbiamo presentare le nostre richieste a Dio, tenendo in mente che Dio sa ciò che è meglio e non risponderà ad una preghiera che non rientra nella Sua volontà per noi. Noi siamo chiamati ad offrire il nostro amore, gratitudine ed adorazione a Dio, in preghiera, senza preoccuparci di avere le parole giuste da dire. Dio è molto più interessato a quel che c’è nei nostri cuori che all’eloquenza delle nostre parole.

Uno degli esempi di preghiera “tipo” presenti nella Bibbia, è quella del “Padre Nostro” che è riportata in Matteo 6:9-13. E’ necessario comprendere che la preghiera del “Padre Nostro” non deve essere recitata a memoria. Essa costituisce solo un esempio delle cose che dovrebbe contenere una preghiera: l’adorazione, la fiducia in Dio, le richieste, la confessione e la sottomissione. Dunque dobbiamo pregare per le cose indicateci da questo modello di preghiera, a parole nostre e “adattandole” al nostro viaggio con Dio. La maniera più appropriata di pregare è quella di aprire i nostri cuori a Dio. Seduti, in piedi o in ginocchio; con le mani aperte o chiuse, con gli occhi aperti o chiusi, in una chiesa, a casa o all’aperto, di mattina o di sera, sono tutte questioni secondarie e soggettive, legate alle preferenze e alle convinzioni di ciascuno. Dio desidera che la preghiera sia una comunicazione personale e reale tra noi e Lui.

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