venerdì 19 aprile 2013
PREGARE INCESSANTEMENTE
Per
ottenere l’attenzione di Dio, Gesù invita gli uomini a chiedere. Educa così
alla “confidenza” della creatura con il suo Creatore, del figlio con il Padre. Riporta
il contatto con Dio alla forma più elementare dell’incontro, il dialogo. Lui, Padre
attento, lento all'ira e ricco di MISERICORDIA, sa ascoltare le parole del
bisognoso fino a farle sue per poi realizzarne il contenuto nella massima
unità. “Insieme per vivere insieme” è la risposta di Dio ad ogni supplica. Spesso
accade che la creatura ponga una barriera fra ciò che ottiene e Dio stesso.
Incontriamo su questa via i nove lebbrosi che non tornano, dopo aver ottenuto
la guarigione e non condividono con Gesù guaritore la gioia nell'aver ottenuto
ciò che si sperava. Dio vuole rimanere con l’uomo perché è proprio per l’uomo
che ha lasciato la Sua Sede Divina per abitare nella valle tenebrosa della
terra. Gradisce quindi l’attenzione del Suo popolo quando ascolta i Suoi
suggerimenti e mette in pratica le Sue Leggi. Consiglia sul COME pregare e
sfuma l’imperfezione della preghiera usando similitudini; pone in una di esse
un pubblicano (peccatore dichiarato) ed un fariseo (giusto senza verità) ad
essere interpreti della Sua Volontà. Ascolta il fariseo che apre il suo manto
pavonesco, vantandosi dei suoi meriti fino a paragonarli quali preziosità
evidenti non confrontabili con i demeriti del pubblicano. Lui era nel giusto
della sua vita perché aveva fatto ciò che a Dio (secondo lui) era molto
gradito. Pagava le decime e si dedicava all'orazione con un fiume di parole e
di vanto. Il pubblicano, vuoto di meriti, sa di possedere un solo requisito da
offrire a Dio: la sua povera natura di peccatore. Poche parole che dipingono il
vero volto dell’uomo. Volto che Dio stesso aveva già disegnato mostrandolo
nelle Parole dei Profeti che annunziavano un uomo traditore, adultero e privo
di virtù. Dio ritrova il Suo uomo con la Preghiera del pubblicano e, pertanto,
trova veritiero il parlare del peccatore che si riconosce tale. Lo preferisce
al primo che, nonostante a Lui rivolgesse il suo sermone, rimane in realtà
dentro se stesso nella falsità del suo essere uomo. Non c’è giusto davanti a
Dio se non il Giusto, Gesù Cristo, uomo vero ma privo di peccato. L’occhio di
Dio ha guardato il Peccatore e per Lui si è mostrato, vivendo pienamente la
miseria del peccatore nella regalità della Sua Divinità. E’ emozionante leggere
fra le Parole di Dio il Suo timido e discreto desiderio di essere riconosciuto
innamorato dell’uomo consapevole della sua grave malattia. E’ emozionante il
Suo Cuore che batte perché ha trovato il peccatore senza alcuna presentazione
capace di attenuare il suo stato. Lo ha trovato così come il Buon Samaritano lo
mostra nell'uomo che giace in mezzo ad una strada, senza alcun aiuto, ferito,
moribondo, vittima di violenza ed incapace di risollevarsi dalla sua disgrazia.
Ecco, lo trova così il Suo uomo, e lo AMA. DIO CI AMA!
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